Paolo Rodari
3 marzo 2010 - Il Foglio
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La location del primo incontro è già stata decisa: Parigi. Perché la Francia è terra laica e di ricerca spirituale assieme, dove non a caso – dicono al pontificio consiglio della Cultura guidato dall’arcivescovo Gianfranco Ravasi – è nato e cresciuto André Comte-Sponville, il filosofo e accademico francese che ha scritto “Lo spirito dell’ateismo: introduzione a una spiritualità senza Dio”, un testo dove si ricorda che la spiritualità non appartiene soltanto ai credenti. Anche coloro che non hanno fede possono accedervi. All’appuntamento di Parigi il prossimo autunno però, non sarà Comte-Sponville l’ospite d’onore, bensì la linguista e psicanalista Julia Kristeva, anch’essa non credente seppure sensibile e attenta al tema di Dio. Più in là, e cioè oltre l’idea di un incontro in terra di Francia, monsignor Ravasi non è ancora andato. Eppure già questo non è poco se si pensa che è stato soltanto il 21 dicembre scorso che Benedetto XVI, nell’importante e tradizionale discorso rivolto alla curia romana per gli auguri di fine anno, auspicava che la chiesa si facesse promotrice dell’apertura di un vero e proprio “cortile dei gentili”.